Accuse a polizia italiana: Consiglio d’Europa compromette propria autorevolezza
Strasburgo, 25/06/2025 – “Sostenere la nostra polizia nazionale non è una posizione ideologica: è una responsabilità nazionale. Perché riguarda due pilastri della vita democratica: la sicurezza pubblica e la coesione sociale. Coloro che accusano le nostre forze di polizia, quando tali accuse sono infondate e non supportate da prove solide, minano ogni singolo controllo di sicurezza ed erodono la fiducia vitale tra i cittadini e lo Stato. Questo approccio ha due gravi conseguenze.
In primo luogo, danneggia la credibilità dello stesso Consiglio d’Europa, la cui autorità dipende dall’imparzialità e dall’integrità istituzionale. Eccessi retorici o mancanza di prove concrete compromettono la legittimità del lavoro del Consiglio d’Europa di fronte all’opinione pubblica e ai politici nazionali.
In secondo luogo, danneggia la credibilità e il morale delle polizie nazionali, alimentando sfiducia, tensioni sociali e un clima di insicurezza. Questo scoraggia la polizia dall’agire in situazioni complesse o ad alto rischio.
Spesso lo sento direttamente dagli agenti di polizia: ‘Se interveniamo per fermare una rissa che coinvolge cittadini non comunitari e qualcuno si ferisce, finiamo sotto indagine. Se siamo noi poliziotti a rimanere feriti, rischiamo comunque la nostra carriera o, peggio, la nostra vita. In ogni caso, perdiamo’.
Purtroppo, certe narrazioni, a volte persino provenienti dall’interno del Consiglio d’Europa, possono contribuire a questo clima pericoloso. Questo è inaccettabile.
Invitiamo quindi gli organismi di monitoraggio internazionali, quando sollevano preoccupazioni sulle forze di polizia nazionali, a presentare prove chiare e solide, citando fonti affidabili e elencando in modo trasparente tutti gli incontri e le consultazioni svolte durante le loro missioni.
Enti come la Commissione ECRI devono garantire che i loro comunicati stampa e dichiarazioni pubbliche riflettano un tono imparziale e istituzionale, per non compromettere la credibilità dell’intero processo di monitoraggio” – lo ha dichiarato l’On. Simone Billi, capogruppo della Lega in Commissione Esteri, intervenendo oggi in Plenaria a Strasburgo a nome di tutto il Gruppo Internazionale dei Conservatori al Consiglio d’Europa.